Psoriasi
Trattamento e cura Psoriasi a Varese
La psoriasi è una dermatite eritemato-squamosa a decorso cronico-recidivante, associata spesso ad un’artropatia, e caratterizzata da una genesi multifattoriale, a cui concorrono fattori genetici e ambientali.
Fattori scatenanti:
Il passaggio dalla forma latente genotipica, alla forma clinicamente evidente fenotipica della psoriasi, si realizza per l’intervento di una serie di fattori scatenanti, endogeni ed esogeni quali, traumi psico-fisici, episodi infettivi, farmaci, eventi stressanti, fumo, alcool, dieta.
In genere un esordio precoce, nell’adolescenza, è predittivo di una maggiore gravità della psoriasi.
Diagnosi
I Dermatologi di solito diagnosticano la patologia dopo un’attenta analisi della pelle, tuttavia in alcuni casi la diagnosi può essere difficile poiché la psoriasi spesso assomiglia ad altre malattie della pelle. Il medico, in tal caso, potrebbe ricorrere ad una biopsia cutanea, ovvero prelevare un campione di pelle, che verrà esaminato da un patologo al microscopio.
Manifestazioni cliniche:
La psoriasi mostra un notevole polimorfismo clinico per aspetto, estensione, distribuzione ed evoluzione delle lesioni.
La lesione elementare è una maculo-papula eritemato-squamosa, generalmente arrotondata, dai bordi netti. Le squame sono biancastre, secche, in genere piuttosto grandi e spesse la cui asportazione avviene facilmente.
Nella maggior parte dei casi la lesione è asintomatica, più raramente può associarsi prurito più o meno intenso.
Si descrivono una psoriasi volgare o in placche, una psoriasi guttata e nummulare, espressioni in genere della varietà eruttiva, una psoriasi figurata (anulare o geografica), una psoriasi invertita localizzata elettivamente alle pieghe, una psoriasi universale, una psoriasi pustolosa, localizzata e generalizzata, una psoriasi eritrodermica e un’artropatia psoriasica.
Aspetti clinici particolari assumono la psoriasi delle unghie e delle mucose. Le dimensioni delle lesioni variano da pochi millimetri (forma guttata), a qualche centimetro (forma nummulare) a una decina di centimetri e oltre (forma in placche).
La topografia delle lesioni è abbastanza tipica delle diverse forme cliniche: simmetrica alle superfici estensorie dei gomiti e delle ginocchia, in regione sacrale e al cuoio capelluto nella forma a placche; al tronco e agli arti in quella eruttiva; alle superfici palmo-plantari in quella pustolosa localizzata.
Trattamento e Cura Psoriasi Varese
Il trattamento:
Dato fondamentale è che la psoriasi può essere semplicemente curata ma non guarita; infatti la dermatosi recidiva ad intervalli più o meno lunghi. Pertanto il paziente dovrà seguire cicli di trattamento per tutta la sua vita.
L’obiettivo della terapia è quindi ridurre, quanto più possibile, le lesioni.
Ogni singolo caso di psoriasi è diverso dagli altri, di conseguenza prima di intraprendere un iter terapeutico è necessario il minuzioso controllo della gravità delle lesioni.
Il trattamento della psoriasi varia a seconda della varietà clinica, della sede delle lesioni, dell’età del paziente, della storia naturale della malattia.
Nella stragrande maggioranza dei casi, il paziente psoriasico risponde in modo positivo a trattamenti topici con creme, unguenti, impacchi, pomate o gel specifici, da applicare direttamente sulla zona interessata dalla psoriasi.
Con il passare del tempo, la dermatosi può sviluppare resistenza alla terapia, soprattutto se questa viene effettuata con corticosteroidi per uso topico. Inoltre, una terapia che si dimostra efficace per un paziente, potrebbe non esserlo per un altro. Un approccio per prove ed errori di solito può aiutare il medico a trovare una terapia efficace.
Di tanto in tanto, pertanto potrebbe essere necessario cambiare terapia.
Alcune terapie, specie quelle di lunga durata e sistemiche, condizionano la prognosi a casa degli effetti collaterali a esse correlate (PUVA, responsabili di neoplasie; methotrexate, responsabile di epatopatie), è quindi importante evitare un eccesso terapeutico e introdurre pause tra i cicli di cura, modulando quest’ultima non sulla singola lesione, ma sull’espressività clinica complessiva della malattia.